Nessun progetto ha attratto l’attenzione di designer, architetti e artisti come quello della sedia che è fortemente legata alla forma del corpo umano ed è fatta, anch’essa, di braccia, gambe, piedi e schiena. Per questo motivo la sedia ha assunto un ruolo chiave nella storia del disegno industriale: come prodotto perché penetra un mercato vastissimo, come occasione di ricerca e di sperimentazione, ma anche come icona, che, da oggetto d’uso di tutti i giorni si è trovato spesso ad assumere. La sedia è un elemento estremamente antavico. Per svariati secoli la sedia era un articolo che stava a misurare la condizione e la dignità della persona piuttosto che un bene di uso ordinario. La sedia è tuttora l’emblema dell'autorità nella Camera dei Comuni britannica e nelle riunioni pubbliche. E’ nel XVIesimo secolo che la sedia diviene d’uso comune quasi ovunque. La cassa, il banco e lo sgabello erano sino a quel momento le sedute usuali nella vita quotidiana. Non disponiamo di un gran numero di sedie costruite in tempi precedenti a quest‘epoca, ed in ogni caso la maggior parte di tali esempi sono di origine ecclesiastica o signoresca. La nostra conoscenza per quanto concerne le sedie dell'antichità, più o meno lontana, è derivazione quasi interamente monumentale, pittorica o scultorea. Alcuni esempi di sedie si possono vedere al British Museum o al museo del Cairo. Sedie egizie.

Nell'Egitto antico le sedie erano sfoggio di grande ricchezza e splendore. Ebano e avorio lavorati, legno intagliato e dorato, l’oggetto sedia è stato ricoperto di materiali costosissimi, i più pregiati dell’epoca. Ai piedi delle sedie vi sono raffigurazioni di animali o schiavi. Gli Egiziani hanno creduto che le sedie dovessero rappresentare le forme naturali per evitare di generare il caos nell'universo, generando un oggetto artificiale. Questa tendenza è riscontrabile ovunque, sia nell’arte che in qualsivoglia fabbricazione egizia. Una poltrona in buono stato di conservazione, è stata rinvenuta in una tomba nella valle dei re ed è straordinariamente simile, anche nei più piccoli dettagli, a quel “Empire style” che ha seguito la campagna di Napoleone in Egitto alla fine del ‘700. I più antichi monumenti di Ninive, antica capitale dell’Assiria, rappresentano una sedia senza la parte posteriore ma con i piedini raffinatamente intagliati che terminano con degli artigli di leone o zoccoli di toro. Altre sedie sono sostenute da altri animali o più semplicemente da cariatidi.

Sedie greche e romane. Possiamo dare una datazione approssimativa a sei o sette secoli a.C. all’oggetto greco che abbia la parvenza di una sedia. Sul fregio decorativo del Partenone, Zeus è adagiato su una sedia quadrata con una barra posteriore e delle gambe curve di forte spessore; è ornato da delle sfingi alate ed ai piedi delle bestie. Le sedie caratteristiche romane erano di marmo, anch’esse ornate con delle sfingi. Sebbene conosciuta nell’antico Egitto, la sedia curule, che molto ricorda le moderne sedie pieghevoli, era una sedia pieghevole a forma di "X" ornata d'avorio. Oggetto simbolo del potere giudiziario, riservato inizialmente ai re di Roma e in seguito ai magistrati superiori dotati di giurisdizione, detti perciò "curuli". Durante il periodo della Repubblica ed in epoca imperiale, il diritto di sedere sulla sella curule era riservato a pochi. Il simbolo di potere rappresentato dalla sedia curule affonda le sue radici nell'antica Etruria, infatti già gli Etruschi consideravano lo scranno pieghevole a forma di sella una prerogativa di chi poteva esercitare il potere (giudiziario ed esecutivo) sul popolo. Tra le pochissime sedie che ci sono pervenute da epoche lontane, senza ombra di dubbio la più famosa è la sedia di san Pietro nella basilica di san Pietro a Roma. Vi sono delle incisioni d’avorio che raffigurano le fatiche di Ercole. Sebbene le parti in legno siano molto rovinate, sembrerebbe essere un lavoro bizantino del sesto secolo e sembrerebbe essere realmente un’antica sedia gestatoria. La sedia gestatoria altro non è che il trono mobile sul quale il papa veniva portato a spalla per poter essere ammirato più facilmente dai fedeli durante le cerimonie pubbliche. Le origini della sedia gestatoria sono incerte ed affondano nei millenni: la più antica rappresentazione di un dignitario portato in sedia gestatoria si data durante la prima dinastia egizia, secondo altre fonti invece, la tradizione di portare in trionfo il pontefice appena eletto, ed, in alcuni paesi, anche i vescovi fino alla loro chiesa durante la cerimonia della presa di possesso della cattedra, risale forse all'Impero Bizantino, dove l'imperatore veniva trasportato in maniera simile, oppure ha un collegamento con l'uso degli antichi romani della sedia curule sulla quale venivano portati i consoli appena eletti attraverso la città. La Cattedra di San Pietro è un trono ligneo del IX secolo, che la leggenda medievale identifica con la cattedra vescovile appartenuta a San Pietro in quanto primo vescovo di Roma e papa. Attualmente viene conservato come reliquia nella Basilica di San Pietro in Vaticano all'interno di una grandiosa composizione barocca, progettata da Gian Lorenzo Bernini e realizzata fra il 1656 e il 1665. L'opera del Bernini è collocata al centro si trova il trono in bronzo dorato, al cui interno è situata la cattedra lignea vera e propria. Cattedra è un termine che deriva dal greco e dal latino, col significato di "luogo su cui ci si siede", cioè "seggio", in riferimento ad una sedia con spalliera e senza braccioli tipicamente utilizzata dai filosofi per tenere le loro lezioni.

Passando alle sedie medioevali, un esempio ne è la sedia di Massimiano nella cattedrale di Ravenna che è dalla metà del sesto secolo. È di marmo, rotonda, con un alto schienale, vi sono intagli che raffigurano santi, scene dall'annunciazione, dell'adorazione dei Magi, del volo in Egitto e del battesimo di Cristo. Gli spazi più piccoli sono riempiti con sculture di animali, uccelli, fiori e di ornamenti a forma di foglia. La sedia di St Augustine di Canterbury, databile tredicesimo secolo è una delle più vecchie cattedre in uso. Un'altra sedia molto antica è la cosiddetta sedia di Dagobert custodita al Louvre. È realizzata in bronzo fuso, finemente scolpita e parzialmente indorata; è una sedia di tipo curule con le estremità raffiguranti teste e zampe di animali. La seduta era probabilmente di cuoio, gli sono stati aggiunti braccioli e schienale. La datazione è controversa, ma Viollet-le-Duc la ha agganciata alla dinastia dei Merovingi (400-750) e può comunque essere considerata come il più vecchio faldistorio. Allo stesso genere appartiene la famosa sedia degli abati di Glastonbury; tali sedie potevano prontamente essere spostate quando i loro proprietari viaggiavano. Il faldistorio col tempo ha acquisito braccioli e schienale, mentre manteneva la sua caratteristica di ripiegabilità. La più famosa ed antica sedia inglese è quella realizzata alla fine del tredicesimo secolo per Edoardo I, sedia nella quale la maggior parte dei successivi monarchi sono stati incoronati. È realizzata con legno di quercia ed è stata ricoperta di gesso dorato. Attraverso questi esempi, abbiamo attraversato la storia con sedie che sono state di governatori, di laici, di ecclesiasti. La sedia signoresca, comune in Francia nei Paesi Bassi come pure in Inghilterra, è un esempio di sedia molto interessante, avvicinandosi per molti aspetti al trono episcopale o allo scanno delle abbazie. Ben presto si costruirono con schienale molto alto ed a volte con baldacchino. Parliamo sempre di sedie con braccioli e quindi non propriamente sedie ma poltrone; o più propriamente di sedie-trono tipiche prima della sensibilità gotica e poi rinascimentale.

Passiamo al concetto di sedia nella cultura cinese; prima della dinastia Tang ( 618-907), le tradizionali posture sedute erano la posizione di seiza e di loto, sul pavimento o sulle stuoie . Questo era quanto derivava dalla coltura cinese del Han e dalle colture vicine quali la coltura giapponese, la coltura coreana, la coltura turca , dell’Asia centrale e le colture del Tai Kadai a sud-ovest. Un notevole cambiamento è avvenuto durante la dinastia Tang, un periodo in cui la Cina era in frequente contatto con il Medio Oriente ed altre civiltà eurasiatiche; così da incrementare gli scambi culturali tra le popolazioni. Dai piccoli sgabelli ripiegabili e facilmente spostabili si è passati ad una sedia più stazionaria, più importante e più signorile con una spaliera posteriore che prima non c‘era. Le sedie più importanti sono comparse da principio fra l'elite cinese ma ben presto il loro uso è dilagato a tutti i livelli sociali. La sedia sotto forma di lettiga come già conosciuta dai romani è stata usata fin dalla dinastia Song (960-1279) per trasportare i nobili dagli schiavi o dagli operai del posto.

E’ con il rinascimento che la sedia cessa di essere un privilegio destinato a pochi, segno di agiatezza ed indicatore della condizione umana; la sedia diviene consuetudine sempre e comunque per chiunque si può permettere di comprarla. Una volta che la percezione della sedia come oggetto simbolo di privilegio si attenua la sedia entra velocemente negli usi e nelle consuetudini della gente. Possiamo dire che la sedia abbia cominciato a riflettere le mode dell‘epoca; nessun altro oggetto della mobilia, così come la sedia, è stata indice ed indicatore dei cambiamenti. E’ variata nella forma, nelle dimensioni e nella solidità; è variata con il tempo come variano i gusti della gente. Da principio la sedia era dotata immancabilmente di braccioli e la sua forma imponente non si assottiglia fino alla fine del XVI secolo. L’elemento che accomuna tutti i paesi e tutte le culture, è il legno; infatti fino alla metà del XVII secolo le sedie sono realizzate con il legno, l’essenza più comunemente adoperata è la quercia, erano inizialmente prive di imbottiture e di tappezzeria anche se successivamente si passa alle sedie riveste in pelle prima, velluto e seta poi. Con il passare del tempo si passa a materiali meno costosi e spesso più durevoli. Nel diciassettesimo secolo, fra la nobiltà francese, va di moda la sedia bergere, poltrona imbottita spesso realizzata in noce. La pelle fu frequentemente usata sia per sedie costose e ricercate che per inginocchiatoi, possiamo affermare che per l’epoca il cuoio è il materiale che viene usato principalmente per rivestire le sedie. Caratteristica che accomunava la maggior parte delle sedie fino alla metà del XVII secolo era la loro imponenza, solidità e staticità; tutto ciò dovuto non solo alla loro importanza ma anche al loro peso, dovuto al materiale con cui venivano realizzate. Infatti fino ad allora si utilizzava soprattutto legno di quercia, che lascia poi il posto alla canna di bambù (Luigi XIII), sedie più leggere ma non per questo precarie. Sebbene la mobilia inglese derivi per di più dall’estero ed in special modo da Italia, Francia e successivamente dall‘Europa settentrionale, le prime forme di mobilia propriamente inglese hanno influenze esotiche. Le sedute, dell’epoca Tudor, non sono di molto dissimili dallo stile medioevale. Molto frequenti panche e sgabelli prima a tre poi a quattro gambe, solo verso il 1600 le poltrone persero i braccioli e le sedie si diffusero maggiormente. Caratterizzate dallo schienale basso e dal sedile dritto o inclinato, per permettere alle dame di rimanere sedute sembrando tuttavia in piedi. Questo fino al periodo Tudor, dopodichè le sedie imponenti, tozze lasciarono il posto a forme più snelle, alte ed eleganti dove solo la struttura viene intagliata e gli interventi sono ornamentali ma non pesanti. Con la restaurazione della monarchia ed il ritorno dell’esule Carlo II, influenzato dagli anni d’esilio in Francia e Olanda, prese come modello Luigi XIV, quindi mobili caratterizzati da dorature, argentatura, laccatura e porcellane importate dalla Compagnia delle Indie Occidentali. Durante il regno di William e Mary queste affascinanti forme sono degenerate in qualcosa di molto più rigido e squadrato, con schienali più o meno arcuati e lavorati; infatti ancor più di lacche, dorature e argento è l‘intarsio a farla da padrone. Intarsio floreale, rabescato e ad indivia. Thomas Chippendale figlio di un falegname, nel 1750 titolare di una fiorente attività commerciale nei pressi di Londra, pubblicò il Gentleman and cabinet-maker’s directory, la più grande raccolta di mobili dell’epoca. A lui furono attribuiti molti mobili dell’epoca, soprattutto se si tratta di sedie. Il nuovo materiale usato è il mogano (importato da Cuba). Le sedie rococò Chippendale sono caratterizzate da gambe a cabriole e da piedi ad artiglio con palla, schienale a nastro traforato, sedia molto elaborata; in contrapposizione con sedie a schienale a scala, semplice, elegante e pratica e non per niente di alta produzione. Nel catalogo non mancano sedie con schienale cinese caratterizzato dalle disposizioni geometriche di rettangoli e triangoli, e gambe a sezione quadrata; egotiche Gli esempi più ornamentali hanno avuti le sedi della canna di bambù e parti posteriori ill-proportioned della canna. Da queste forme gradualmente è stato diventato la sedia di Chippendale, con il relativo elaborato intrecciata indietro, le relativi armi e piedini graziosi del cabriole o del quadrato, terminare posteriore in artiglio e sfera o il piede del rilievo. George Hepplewhite, Thomas Sheraton e Robert Adam tutto hanno puntato su alleggerire la sedia, che, anche nelle mani matrici di Thomas Chippendale, è rimanere comparativamente pesante. L'attività riuscita e la sedia moderna è dappertutto comparativamente leggere. Sedie di XVIIIesimo secolo I modi del galante e informali e nuovo metà-adagiarsi posture che sostituito il precedente bolt-upright contegno della corte ed aristocrazia nell'età di Louis XIV ha andato di pari passo con la nuova mobilia commodious della sede, sviluppata a Parigi circa 1720 (illustrazione, destra). Le nuove sedie nel periodo Rococò erano costituite da telai ricopribili; sulle strutture venivano assicurati mediante delle clips delle tappezzerie, di modo che vi potessero essere dei cambiamenti senza dover ricorrere al falegname; si poteva avere la mobilia estiva e quella invernale. Ancor prima dell’assunsione al trono di Luigi XVI, da cui prese il nome lo stile, verso la fine del 1760, a Parigi si vedono le prime sedie neoclassiche. Louis Delanois, Jean-Claude Sené e Georges Jacob erano i tre principali realizzatori di sedie degli anni ‘70 e ’80.

Il XVIII secolo è stato un’epoca aurea per la sedia, soprattutto in Francia ed Inghilterra, dove ferventi erano le idee e gli scambi culturali. Neppure Diderot poté astenersi dallo scrivere di ciò nella sua Enciclopedia. La tipica forma della sedia Luigi XVI è schienale ovale ed ampia seduta, braccioli discendenti ed i piedini rotondi decorate con modanature a cordoncino, ricoperti di arazzi e tessuti raffiguranti delle scene del quotidiano. Le sedie inglesi dell'era imperiale erano senza dubbio più comode ma spesso più pesanti ed opprimenti di quelle del design francese.

Nel diciannovesimo secolo la corrente dell’Art Nouveau (1890–1905) produce sedie caratterizzate da un intrinseca semplicità in contrapposizione alle sedie pesanti, schematice e poco ornamentali sfornate dall’Arts and Craft Movement (1880-1910) una sorta di reazione colta di artisti ed intellettuali all'industrializzazione galoppante del tardo ottocento. Oggetto che ha rivoluzionato l’industria dell’epoca e che ancor oggi è prodotta è la sedia n° 14 o più comunemente conosciuta come sedia bistrot, creata nel 1859 da un falegname austro-ungarico Michael Thonet che aprì la strada alla produzione industriale in serie. All’inizio del ventesimo secolo il design ha giocato un ruolo decisivo nello sviluppo culturale, è il periodo in cui la tecnologia fa passi da gigante, mette a disposizione dei designer nuovi materiali e nuove possibilità di lavorare i materiali . Marcel Breuer disegno' le prime sedie di acciaio tubolare completamente piegato, sedie richiudibili in metallo, lougue-chair, sedie ergonomiche, sedie a farfalla anche conosciuta come sedia BFK, questa leggerezza formale ha inspirato Alvar Aalto che utilizzò per primo il legno multistrato e Jean Prouve' che si serviì di tecniche e materiali sino ad allora riservati all'aeronautica. Dopo la seconda guerra mondiale, il design americano, collabora con l’industria per la produzione in serie di accessori per l’arredamento delle case degli americani; il design diventa interpretazione del vivere quotidiano. Designer come Charles Eames, Eero Saarinen e Harry Bertoia realizzarono sedie ed oggetti in genere che dovevano essere prodotti in serie per arredare le case americane. Il design si convertì allora in un elemento della vita quotidiana. In Europa, in quello stesso periodo, il design dell'arredamento si sviluppò essenzialmente in Italia e in Scandinavia. L'obiettivo era senz'altro lo stesso che negli Stati Uniti: rendere il design più accessibile al grande pubblico. Hans Wegner e Arne Jacobsen sono stati i precursori nei paesi nordici. Negli anni 50-60 prima il laminato di legno, l’alluminio, il plexiglass, poi la plastica e particolari schiume permettono una grande fantasia creativa che trova la sua ispirazione nella Pop Art (sedie beanbag, sacchetto sigillato contenete polistirolo espanso o palline di PVC, sedia ad uovo). In quello stesso periodo anche gli Italiani esploravano le possibilità e le potenzialità dei nuovi materiali, in particolar modo della plastica. La grande versatilità di questi materiali e lo sviluppo di nuovi tipi di schiume hanno consentito una grande fantasia creativa negli anni '60, allora si cercava l'inspirazione nella Pop Art e nei giochi di forme e colori. I principali rappresentanti di questa tendenza sono Verner Panton e Joe Colombo. Piu' tardi, negli anni '70 il design sarà ancora piu' radicale forzando l'opposizione alle regole del Modernismo. Gruppi di designer come Memphis o Archizoom enfatizzarono il carattere divertente e ludico delle forme piu' che il carattere funzionale. Durante gli anni '80 si osserva una ricerca simultanea di individualismo e pluralismo che porta a una diversità di stili allora inediti. Philippe Stark, Ron Arad e Gaetano Pesce sono importanti rappresentanti di questa tendenza. La decade degli anni '90, e' invece caratterizzata da una ricerca di forme e materiali semplici ma innovatori. Frank Gehry e Jasper Morrison sono due figure chiave di questo periodo. La fantasia continua a essere, senza dubbio, un criterio importante nella concezione delle forme come dimostrano Ron Arad e Marc Newson che a loro volta mantengono una preoccupazione per la funzionalità e la produzione in grande scala. Simbolo di quest'industria trovate a Manzano la sedia più grande del mondo. Visibile dalla statale che attraversa la cittadina e che collega Udine con Gorizia è alta ben venti metri.